Una credenza molto comune, è che lo psicologo possa capire cosa passa per la mente di una persona o che possa capire tutto di lei, semplicemente guardandola. Ad ogni psicologo/a è capitato almeno una volta nella vita di sentirsi dire la classica frase: “Ah sei uno psicologo! Allora devo stare attento a cosa dico e a come mi muovo!”. Questo denota un’assoluta disinformazione rispetto a questa professione.
Ogni individuo è unico, irripetibili e straordinariamente complicato; solo la persona può sapere (e nemmeno completamente) chi è, cosa pensa e quali sentimenti prova. Lo psicologo è un essere umano, proprio come coloro cui offre i propri servizi; pertanto, sarà in grado di conoscere solo ciò che la persona vorrà fargli conoscere, non sa leggere nei pensieri, si astiene da giudizi di qualsivoglia natura, e soprattutto non ha poteri magici che gli permettano di risolvere con qualche formula i problemi della gente.
Piuttosto, lo psicologo può aiutare la persona a trovare soluzioni ai problemi che da sola non è riuscita a vedere e a cercare nuove strategie più efficaci.
Nel rapporto tra lo psicologo e il paziente si crea, infatti, una relazione in cui entrambe le parti danno il proprio contributo; lo psicologo mette a disposizione competenze teoriche e tecniche, insegna al paziente strategie per gestire determinate problematiche, gli offre comprensione empatica, non lo giudica ma lo accetta per quello che è; al paziente spetta il compito più impegnativo: usare gli strumenti forniti dallo psicologo per tramutare le difficoltà in occasioni di cambiamento personale.