Nei primi anni della scuola primaria, alcuni bambini possono manifestare delle difficoltà nello studio, che vengono spesso attribuite dagli insegnanti e dai genitori a mancanza di voglia o di impegno, incapacità o limiti cognitivi, ma che in realtà sono legate a specifiche difficoltà, di origine neurobiologica, dei processi di apprendimento della lettura, della scrittura o delle abilità di calcolo. Se non riconosciuti e affrontati tempestivamente, tali difficoltà possono scatenare meccanismi di disistima e di rifiuto da parte di tali bambini, che possono inficiare la loro percezione di autoefficacia e, di conseguenza, compromettere il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento attesi.

Le ricerche rilevano che circa il 20% degli alunni (soprattutto nel primo biennio della scuola primaria), manifestano difficoltà nelle abilità di base coinvolte dai Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Di questo 20%, tuttavia, solo il 3-4% presentano un DSA.

La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizza […] adottando una metodologia e una strategia educativa adeguata”, vale a dire che, per il perseguimento di obiettivi comuni per tutta la classe, gli insegnanti sono tenuti ad adattare le metodologie didattiche in funzione delle caratteristiche individuali di ciascun alunno, garantendo a tutti la possibilità del conseguimento delle competenze fondamentali previste.

La suddetta legge prevede altresì l’obbligo, per le istituzioni scolastiche, di garantire  “l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche – per esempio, l’utilizzo della calcolatrice o del personal computer – nonché misure dispensative di alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere – per esempio, la lettura ad alta voce in classe”.

I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in bambini il cui funzionamento intellettivo è adeguato all’età anagrafica. Tali disturbi possono riguardare la lettura, la scrittura, la capacità di fare calcoli.
A seconda dell’area specificamente interessata, si parla di: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia. Tali disturbi possono coesistere in una stessa persona, quindi presentarsi in associazione (comorbilità), ma anche in isolamento, seppur più raramente.

Secondo le più recenti ricerche, i DSA sono di origine neurobiologica. Essi, tuttavia, attraverso interventi mirati possono essere attenuati e/o compensati, consentendo alla persona di raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti.

Una diagnosi accurata e precoce è fondamentale per sensibilizzare genitori e insegnanti circa la natura delle difficoltà del bambino e per garantire a quest’ultimo la possibilità di usufruire degli strumenti dispensativi e compensativi previsti dalla legge.
Inoltre, l’avvio di uno specifico trattamento riabilitativo, da parte di un professionista adeguatamente formato, permette di compensare, almeno in parte, le difficoltà connesse al disturbo, non solo migliorando la qualità delle prestazioni scolastiche, ma anche attenuando, di conseguenza, la percezione di scarsa efficacia che spesso questi bambini hanno di se stessi.

Dislessia

Nella dislessia, la lettura è caratterizzata da una minore correttezza e rapidità rispetto alla norma, in relazione all’età anagrafica e la classe frequentata. Essa può spesso essere confusa con un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo: risulta quindi particolarmente importante l’individuazione di particolari segnali anticipatori, ai fini della diagnosi e dell’intervento precoce.

Disgrafia e disortografia

Nella disgrafia è interessato il controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale: essa è collegata all’esecuzione motoria della prestazione, pertanto il tratto grafico risulta poco chiaro e leggibile.
La disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto, il quale è caratterizzato da numerosi errori ortografici.

Discalculia

La discalculia riguarda l’abilità di calcolo e può interessare sia le conoscenze numeriche di base, sia la componente procedurale del calcolo.