La crescita del bambino è basata sul susseguirsi di diverse fasi di sviluppo, ognuna delle quali è caratterizzata da un compito di sviluppo, superato il quale il bambino può passare alla fase evolutiva seguente. Alcune difficoltà che si presentano in un certo stadio non impediscono lo sviluppo del bambino o il passaggio allo stadio successivo, ma lo rendono tuttavia più difficile, poiché potrebbero mancare al bambino delle conoscenze o delle abilità fondamentali.

Le difficoltà possono essere connesse a fattori come l’abbandono o l’abuso o a eventi stressanti come i lutti, eventi particolarmente traumatici o dinamiche familiari conflittuali.
Il disagio del bambino si manifesterà nello sviluppo stesso con blocchi, regressioni o difficoltà di relazione e il sintomo si espliciterà in maniera particolare attraverso disturbi emotivi, comportamentali, somatici e relazionali.

La terapia psicologica del bambino, così come viene svolta presso il nostro centro, implica il coinvolgimento fin dalle prime fasi delle figure genitoriali.

Affinché un intervento per il bambino abbia successo, sarà necessario un sostegno e un intervento integrato che coinvolga i diversi membri che fanno parte del sistema familiare di appartenenza.

Nel corso dei primi colloqui è essenziale la collaborazione dei genitori per comprendere la sofferenza del figlio, il quale, data l’età, sarà difficilmente capace di esprimere il proprio disagio in maniera esplicita, mediante il canale verbale. Il sintomo del bambino viene così collocato all’interno del suo sistema familiare e riletto tenendo in considerazione la fase del ciclo di vita. Sia il bambino che la famiglia vengono supportati nel processo di comprensione e decodifica del malessere.

Data una lettura del sintomo, l’équipe terapeutica costruisce, con la famiglia, un piano di lavoro terapeutico volto a favorire il cambiamento verso il benessere. Tale processo può implicare sedute individuali, di coppia o familiari.

I colloqui con il bambino vengono strutturati in modo differente a seconda dell’età del piccolo paziente. Con i bambini più piccoli il gioco è il principale mezzo di comunicazione. Attraverso il gioco, infatti, il bambino mette in scena il proprio mondo interiore ed è il mezzo che utilizza per acquisire la comprensione del mondo. Esso dunque ci permette di meglio conoscere credenze ed emozioni del bambino e offre un efficace strumento terapeutico.

Ai genitori può essere parallelamente offerto uno spazio di sostegno alla genitorialità volto a dare supporto per una migliore comprensione del malessere del figlio e individuare, con l’aiuto del terapeuta, strategie efficaci per essere di aiuto al bambino.